Già dopo due anni dalla presentazione di Maiman (7 luglio 1960) il laser trovava impiego in campo biomedicale, e solo quattro anni dopo le prime sorgenti CO2 e Nd:YAG venivano applicate alla lavorazione dei materiali.
Negli anni ’70 si hanno le prime applicazioni di taglio laser e saldatura laser in ambito industriale, anche se alcuni detrattori ritenevano il laser una tecnologia ancora dall’applicabilità limitata. Una battuta ricorrente era “con il laser si può saldare una vastissima gamma di materiali metallici, a patto che siano tutti acciaio inossidabile austenitico…”.
Negli anni ’80 si ha l’inizio della vera e propria diffusione in campo industriale di sistemi di taglio laser dedicati soprattutto al taglio di lamiera piana. In Italia è il periodo del “Progetto Finalizzato Laser di Potenza” che, utilizzando finanziamenti pubblici, consentì sia di costruire le competenze necessarie per far “uscire la tecnologia dal laboratorio” e portarla a pieno titolo nel mondoproduttivo, sia di avviare diverse aziende in grado di produrre sorgenti e sistemi laser e di commercializzarli in tutto il mondo.
Negli anni ’90 la diffusione della tecnologia laser, e in particolare del taglio laser, diventa capillare sia in Italia che nel mondo: in questo periodo la maggior parte delle aziende che producono carpenteria metallica si dotano di uno o più sistemi di taglio laser.
Nello stesso periodo crescono (numericamente e di dimensioni) le aziende che hanno a catalogo sistemi di taglio laser da proporre a utilizzatori industriali sempre più informati, competenti ed esigenti. Inoltre, negli anni ‘90 si ha la crescita delle applicazioni di saldatura laser, con lo sviluppo di sistemi robotizzati dedicati, e la tumultuosa crescita delle applicazioni di marcatura.
Il laser è ormai una tecnologia produttiva consolidata e accettata dal mondo industriale e artigianale. I primi cinque anni del nuovo secolo vedono le lavorazioni industriali in crescita, sia le lavorazioni già diffuse (taglio laser e saldatura laser), sia le lavorazioni considerate “minori” (microlavorazioni, trattamento termico, riporto, ecc.).
Poi, in maniera improvvisa, nella seconda metà del primo decennio avviene la “rivoluzione itterbio”: diventano commerciali le nuove sorgenti a itterbio (in fibra e a disco), che trasformano profondamente il panorama delle sorgenti laser. Rapporti tra potenza e qualità del fascio mai considerati possibili prima sono oggi alla portata (e in continuo miglioramento) e non solo consentono prestazioni di processo finora impensabili, ma aprono la strada a nuove applicazioni, ancora in larga misura da scoprire.